mercoledì 23 aprile 2008

Passi scelti dal Dhammapada

I Versi Gemelli

Siamo ciò che pensiamo.
Tutto ciò che siamo
è prodotto dalla nostra mente.
Ogni parola o azione
che nasce da un pensiero torbido
è seguita dalla sofferenza,
come la ruota del carro
segue lo zoccolo del bue.

Siamo ciò che pensiamo.
Tutto ciò che siamo
è prodotto dalla nostra mente.
Ogni parola o azione
che nasce da un pensiero limpido
è seguita dalla gioia,
come la tua ombra ti segue,
inseparabile.

<mi ha ingannato, mi ha derubato>>.
Abbandona questi pensieri
ti liberi dell'odio.

In questo mondo l'odio
non può porre fine all'odio.
Solo l'amore è capace
di estinguere l'odio.
Questa è la legge eterna.

In questo mondo tutti
siamo destinati a morire.
Ricordandotene,
come puoi serbare rancore?

Con la stessa facilità con cui il vento
sradica un fragile albero
le tentazioni trascinano
chi è alla ricerca del piacere,
chi è avido, pigro e debole.

Ma come il vento
non riesce ad abbattere una montagna,
nessuna tentazione scuote
chi è desto, energico,
fiducioso e vive semplicemente.

Se la tua mente non è limpida,
se sei insincero e incapace di controllarti,
invano indossi l'abito giallo.

Confondendo l'essenziale e l'inissenziale
perdi di vista la tua vera natura
e coltivi vani desideri.

Riconoscendo l'essenziale come tale
e l'inessenziale come tale
ritrovi la tua vera natura
e arrivi all'essenza.

Come la pioggia penetra in una capanna
il cui tetto non è ben impagliato.
Chi fa del male
soffre in questo mondo e nell'altro.

Chi fa del bene
gioisce in questo mondo e nell'altro.

Chi fa del male
soffre in questo mondo e nell'altro.
Soffre contemplando il male che ha fatto
e ancora di più soffre
scendendo nelloscurità.

Chi fa del bene
gioisce in questo mondo e nell'altro.
Gioisce contemplando il bene che ha
e ancora di più gioisce
innalzandosi nella luce.

CHi recita a memoria le scritture.
ma non le mette in pratica
è come un mandriano
che conta le vacche altrui.
Costui non è partecipe
della vita dello spirito.

Ma se pur conoscendo solo
una piccola parte delle scritture,
pratichi il dharma
abbandoni le passioni, l'odio e le illusioni,
coltivi la saggezza e la serenità,
non hai desideri
né in questo mondo né nell'altro,
allora veramente sei partecipe
della vita dello spirito.

II La Consapevolezza

La consapevolezza conduce alla vita eterna,
l'inconsapevolezza alla morte.
chi si è risvegliato alla propria vera natura
non muo0re.
l'inconsapevole vive come se fosse gia morto.

Il saggio, colui che ha compreso,
trova la sua gioia nella consapevolezza,
trova la sua gioia
nel cammino tracciato dai Buddha.

Perciò medita con perseveranza
per raggiungere il nirvana,
libertà ultima.

Perciò svegliati, osservati,
agisci con purezza e con attenzione
confermemente alla legge eterna
e la tua gloria crescerà.

Con la consapevolezza,
con la padronanza di sè,
il saggio si costruisce un'isola
che nessun diluvio può sommergere.

l'inconsapevole agisce distrattamente.
Il saggio invece custodisce la consapevolezza
come il suo tesoro più prezzioso.

Perciò non lasciarti andare all'inerzia
e non lasciarti trascinare dai desideri.
Concentra la tua energia nella meditazione
e scopri la felicità più grande.

Squarcia il velo dell'insonsapevolezza,
dall'alto della torre della saggezza
il saggio contempla l'umanità sofferente
come chi dalla vetta di una montagna
guarda verso gli abitanti della pianura.


Attento fra i distratti,
desto fra i dormienti.
il saggio si stacca dalla massa
come un veloce cavallo da corsa.

Grazie alla consapevolezza
Indra è divenuto signore degli dei.
Sempre preziosa è la consapevolezza,
sempre rovinosa l'inconsapevolezza.

Perciò il bhiiksyu che ama la consapevolezza
e teme il sonno dell'inconsapevolezza
brucia ogni legame
con il fuoco della sua pratica.

Il bhikshu che ama la consapevolezza
e teme il sonno dell'inconsapevolezza
non puo' ricadere nell'illusione.
Ha trovato la via verso la liberazione.

III La Mente

Come il fabbri raddrizza una freccia.
così il saggio governa i suoi pensieri.
per loro natura instabili, irrequieti
e difficili da controllare.

I pensieri fremono e si dibattono
per sfuggire alla morte
come pesci tolti alla loro dimora liquida
e gettati sulla terraferma.

La padronanza della propria mente,
ribelle, capricciosa e vagabonda,
è la via verso la felicità.

Il saggio osserva continuamente
i propri pensieri,
che sono sottili, elusivi ed erranti.
Questa è la via verso il la felicità.

I pensieri, incorporei ed erranti,
vagano lontano.
Raccoglili nella caverna del cuore
e liberati dalla schiavitù
del desiderio e della morte.

Come può una mente agitata
conprendere la legge eterna.
se la serenità della mente è turbata,
la saggezza non puè manifestarsi.

Il risvegliato,
colui la cui mente è serena
e ha trasceso il dilemma del bene e del male
è libero da ogni timore.

Questo tuo corpo è fragile
come un vaso di coccio.
Fai della tua mente una fortezza
e combatti le tentazioni con l'arma della saggezza.

Ben presto questo corpo
giacerà sulla terra,
privo di coscienza,
inutile come un ceppo bruciato.

Nessuno, neppure il tuo peggior nemico
può nuocerti quanto una mente indisciplinata.

Ma una mente disciplinata
è un'alleata preziosa.
Nessuno, né tua madre, né tuo padre,
né i tuoi amici,
può esserti di altrettanto aiuto.

IV I Fiori

Chi è in grado di andare al di là
di questo mondo
e del mondo della morte
con tutti i duopi dei?

Tu stesso lo sei,
scegliendo il cammino luminoso del dharma
con la stessa cura
con cui un giradiniere
sceglie i fiori più belli.

Questo tuo corpo
è come schiuma sulla cresta di un'onda,
nulla più che un miraggio.
Spezza i dardi fioriti del desiderio,
e va dove il re della morte
non può raggiungerti.

Come un'alluvione trascina via
un villaggio addormentato,
cosi la morte rapisce
chi è intento a cogliere
i viori del piacere,
immerso nel sonno dell'inconsapevolezza.

La morte coglie,
prima ancora che sia sazio
dei piaceri che cerca.

Il saggio si muove nel mondo come un'ape,
che raccoglie il nettare dei fiori
lasciandone intatti la bellezza e il profumo.

Anziché badare agli errori altrui
osserva i tuoi,
esamina ciò che hai commesso
e ciò che hai omesso di fare.

Le belle parole di chi non mette in pratica
ciò che predica
sono come fiori colorati,
ma senza profumo.

Ma le parole sincere di chi vive
la propria verità
sono come fiori colorati e profumati.

Come da un mucchio di fiori
si possono trarre molte ghirlande,
fa delle occasioni della tua vita
ghirlande di nobili azioni.

Per quanto penetrante,
il profumo del legno di sandalo o del gelsomino
non si propaga controvento.
Ma il profumo della virtù
si propaga in ogni direzione.
raggiunge ogni angolo del mondo.

Il profumo del legno di sandalo o del gelsomino
non va lontano.
Ma il profumo della virtù
si innalza fino agli dei.

Le tentazioni non sviano
chi vive nella virtù e nella consapevolezza,
chi ha trovato la libertà nella saggezza.

Il loto profumato che rallegra il cuore
cresce nel fango sul ciglio della strada.

Cosi fra i ciechi mortali
il discepolo del Buddha
splende per la sua saggezza.

V L'inconsapevole

Lunga è la notte per l'insonne,
lungo è il cammino per il viaggiatore stanco,
lungo il vagare attraverso molte vite
per l'inconsapevole
che non ha ancora trovato
la via del dharma.

Se non trovi una guida
o degni compagni di viaggio
va solo,
piuttosto che in compagnia degli inconsapevoli

L'inconsapevole è roso dall'ansia
per i suoi figli, per i suoi beni.
Ma come possono i figli o i beni appartenergli...
Lui stesso non si appartiene.

L'inconsapevole che sa di essere tale
è in parte saggio.
Ma l'inconsapevole che si crede saggio
è uno sciocco incurabile.

Come può un cucchiaio
percepire il sapeore della minestra?
L'inconsapevole può trascorrere tutta la vita
in compagnia di un Buddha
per comprendere la via.

L'inconsapevole è il peggior nemico di se stesso,
le sue azioni cieche producono frutti amari.
Perché fare ciò di cui ti pentirai?
Perché fare ciò che ti portetà lacrime?

Fa ciò di cui non ti pentirai,
fa ciò che ti porterà gioia.

Il male fatto nell'inconsapevolezza
può dapprima sembrare dolce come il miele.
Ma i suoi frutti sono amari
e fonte di sofferenza.

Per mesi puoi cibarti solo
di ciò che sta sulla punta di un filo d'erba.
Ma nessuna pratica ascetica
vale un sedicesimo
di un attimo di comprensione del dharma.

Come il latte appena munto
non inacidisce subito,
così il male fatto nell'inconsapevolezza
cova come fuoco sotto la cenere.

Il sapere non giova all'inconsapevole;
nella sua cecità, l'uso che ne fa
si ritorce contro di lui.

L'inconsapevole aspira al prestigio,
al predominio sugli altri monaci,
al potere nel monastero.

Vuole essere ammirato
per le sue opere,
vuole dettare agli altri
ciò che devono e non devono fare.
In questo modo coltiva in sé
l'attaccamento e l'orgoglio.

Due sono le vie:
una va verso l'acquisire nel mondo,
l'altra verso la liberazione.
Perciò il discepolo del buddha
non cerca gli onori,
ma solo la saggezza.

VI Il Saggio

Se ti imbatti in un saggio
che ti mostra i tuoi errori
e ti segnala i pericoli del cammino,
seguilo come seguiresti
chi possiede la mappa di un tesoro.

Lasciati ammonire, lasicati guidare,
lasciati distogliere dall'errore.

Un uomo cosiffatto è amato
da tutti coloro che cercano la verità.

Bevi alla sorgente del dharma
e vivi nella serenità e nella gioia.

Come il contadino incanala l'acqua,
come il fabbro raddrizza le sue frecce,
come il falegname lavora il legno,
cosi il saggio lavora se stesso.

Come una rupe non è scossa dal vento
egli non è scosso dall'elogio o dal biasimo degli uomini.
Nell'udire la verità,
il suo cuore diventa come un lago profondo,
limpido e calmo.

Non desidera nulla
e non parla a vuoto.
Qualsiasi cosa gli accada,
nella fortuna e nella disgrazia,
va per la sua strada
senza attaccarsi a nulla.

Non desidera né figli, né ricchezza, né potere,
per sé o per altri.
Non cerca di imporsi
con mezzi sleali.

Pochi sono coloro che arrivano all'altra sponda.
La maggior parte degli uomini
si agita su e giù lungo questa sponda.

Ma coloro che vivono il dharma
arrivano all'altra sponda,
al luogo dove la morte non ha potere.

il saggio lascia la via dell'oscurità
per quella della luce.
Lascia la propria casa nel mondo
per dimorare soltanto in se stesso.

Abbandonando ogni desiderio
e ogni senso di possesso,
purifica il suo cuore
e conosce la gioia.

Ben radicato nei sette elementi
dell'illuminazione,
libero da ogni attaccamento e appetito,
raggiunge la libertà ultima
e diviene un faro per questo mondo.

1 commento:

jkone27 ha detto...

bellissimo, adoro questo libro.